Uno studio tutto Italiano pubblicato sul New Journal of Physics.
L'utilizzo delle frequenze in maniera sempre piu' efficiente serve ad aumentare la capacità di trasmissione.
Le frequenze sono un bene prezioso e limitato. Con l'analogico si trasmetteva un canale per frequenza, l’uso della tecnologia multiplexer per il digitale, ha permesso di dividere la banda di trasmissione. Ma da oggi un numero di canali sara' possibile con questa nuova tecnologia: in una frequenza, addirittura 55 canali. Un team dell’Università di Padova, in collaborazione con i ricercatori dello Swedish Institute of Space Physics di Uppsala, in Svezia, ha scoperto come attorcigliare le onde radio, dando loro la forma dei fusilli, per usare la similitudine proposta dagli stessi ricercatori.
Lo studio, pubblicato sul New Journal of Physics, rivela per la prima volta una particolare capacità delle onde radio: quella di arrotolarsi a spirale intorno al proprio asse per un certo numero di volte in senso orario o antiorario, adottando di conseguenza diverse configurazioni. Finora la proprietà di torsione era stata osservata nelle onde nel campo del visibile, ma mai in quelle radio, ed era stata usata nel campo delle nanotecnologie per manipolare le nanoparticelle.
Un'onda può essere attorcigliata sui propri assi un determinato numero di volte in direzione oraria o anti-oraria, il che significa che può adottare diverse configurazioni. "In una prospettiva tridimensionale, questa fase a spirale sembra un fascio a forma di fusillo. Ognuna di queste onde attorcigliate può essere generata in modo indipendente, propagata e rilevata persino nella stessa banda di frequenza, comportandosi come canali di comunicazione indipendenti", ha dichiarato il dott. Tamburini a guida del team. Quindi in una stessa frequenza possono essere trasmessi più canali, ognuno con un’informazione diversa. Una moltiplicazione che permetterà di contrastare efficacemente la crescente diminuzione di frequenze radio disponibili per comunicazioni mobili, Wi-Fi, televisione digitale.
Per dimostrarlo i ricercatori hanno trasmesso due onde radio attorcigliate, nella banda dei 2.4 GHz (quella del Wi-Fi), sulla distanza di 442 metri da un faro sull'isola di San Giorgio verso una parabola situata su un balcone di Palazzo Ducale a Venezia, che è stata in grado di captare i due canali separati, un’enorme scritta fluorescente, segnale ricevuto, proiettata su Palazzo Ducale, ha annunciato il successo dell’operazione.
Tuttavia, non sono solo le telecomunicazioni quelle che potrebbero trarre vantaggio dalla scoperta del ricercatore italiano, ma anche lo studio della nostra galassia e dei misteri del cosmo, come quello dei buchi neri. Questi, infatti, sono in perenne rotazione e quando le onde elettromagnetiche li attraversano sono costrette in uno stato di torsione, nello stesso senso in cui ruota il buco nero. Secondo Tamburini, per esempio, un target perfetto per i prossimi studi su questa proprietà delle onde potrebbe essere Sagittarius A, il buco nero super massiccio al centro della Via Lattea.