Tv 3D, continuano le ricerche per arrivare al 3D senza occhiali
Ormai è assodato, tutte le grandi aziende produttrici di televisori stanno impiegando risorse nella soluzione definitiva alla tv 3D senza occhiali.Lo studio di nuovi materiali ha permesso la realizzazione di ologrammi 3D a colori che possono essere la base per il futuro della televisione.
L’ultima frontiera del 3D è l’ologramma a colori, una proiezione così realistica che sembra quasi vera.
I plasmoni sono particelle generate da un insieme di elettronic liberi (plasma)che si propagano in un sottilissimo strato di metallo. L’idea dei ricercatori giapponesi dell'universita di Osaka è stata quella di riuscire a eccitare onde evanescenti di diverso colore sfruttando la dipendenza della frequenza di eccitazione dei plasmoni dall’angolo di incidenza della luce. Gli scienziati nipponici hanno utilizzato la tecnica degli schemi di interferenza, ma per illuminare l’oggetto hanno utilizzato tre diversi laser: uno rosso, uno verde e uno blu. Hanno registrato l’immagine olografica su una lastra fotosensibile, che registra la complessa figura d’interferenza che ricopre l’ologramma sottoforma di sottili solchi superficiali, alla quale hanno aggiunto uno strato sottile di oro (appena 55nm), un materiale che contiene molti elettroni liberi e facilmente eccitabili dalla luce, anche la pellicola d’oro che lo riveste viene deformata e modulata in modo da riprodurre lo stesso interferogramma.
Per visualizzare il loro ologramma hanno infine illuminato la lastra con una luce bianca convenzionale che contiene tutte le lunghezze d’onda, comprese quelle del rosso, del verde e del blu. La luce, eccitando gli elettroni liberi, provoca oscillazioni chiamate plasmoni di superficie, che rigenerano le immagini a tutto colore. Nei loro test i ricercatori giapponesi sono riusciti a ricreare le immagini 3D di una mela, di alcuni insetti e di un fiore e indipendente dalla posizione dell'osservatore. Per ora si tratta però solo di immagini statiche: nessuna proeizione 3D e immagini in movimento, almeno per ora. Ma questa nuova tecnologia sembra molto promettente e, a detta dei ricercatori che l’hanno messa a punto, potrebbe essere tradotta in tempi molto brevi in applicazioni tecnologiche di uso comune come, ad esempio, monitor in 3D che non richiedano l’utilizzo di occhiali polarizzanti.